Comprensorio Ponte di Legno – Tonale

A cavallo con la Val di Sole, il comprensorio PONTEDILEGNO-TONALE (Temù, Ponte di Legno, Tonale e Presena) unisce sport, natura, e tradizione alle esigenze del turismo moderno offrendo, in tutte le stagioni, numerose possibilità di svago. Grazie ad un innevamento all’avanguardia che garantisce la neve per tutta la stagione e a impianti di risalita, che collegano Temù al ghiacciaio Presena, in inverno si scia su oltre 100 km di piste, dai 1150 ai 3000 m d’altitudine, lungo percorsi diversificati, a contatto con incantevoli panorami.

Per gli amanti dello sci di fondo il comprensorio dispone di ben tre tracciati: uno agonistico di 5 km, uno intermedio di 3 km, e un terzo di 2,5 km.

Presena, Tonale, Ponte di Legno, Temù: ecco le “magnifiche quattro” ski aree riunite nel comprensorio Pontedilegno-Tonale, in posizione strategica a cavallo tra la Lombardia (Alta Valle Camonica) e il Trentino (Alta Val di Sole), proprio al centro dell’arco alpino, nella natura incontaminata del Parco nazionale dello Stelvio e del Parco dell’Adamello. Una “diversità” nell’unità che consente, sui 100 km complessivi di tracciati, di accontentare qualsiasi attitudine e preferenza sciistica. Se le piste del ghiacciaio Presena consentono di divertirsi da autunno a primavera inoltrata, gli ampi spazi del Tonale fungono da palestra ideale per l’insegnamento dello sci, mentre per chi preferisce scatenarsi tra i boschi, sinuosi tracciati si sviluppano nelle fitte abetaie di Ponte di Legno e di Temù. E a Ponte di Legno e al Tonale si può sciare anche in notturna quattro sere alla settimana.

Pontedilegno-Tonale è un paradiso anche per gli snowboarder cui è dedicato lo Snowpark Tonale con tracks per rider esperti, un park per principianti e una pista da skicross. Mentre per gli amanti del freeride con sci o snowboard nella magia della neve fresca, nel comprensorio si trovano alcuni dei fuoripista più suggestivi di tutte le Alpi. Ma una particolare attenzione è riservata anche alle famiglie con bambini: i più piccoli possono infatti prendere confidenza con la neve in compagnia dei maestri delle Scuole di sci Pontedilegno-Tonale, Tonale-Presena, Pontedilegno Ski School ed Evolution Ski School, nel coloratissimo Fantaski al Passo Tonale, un parco giochi sulla neve dedicato ai bambini di tutte le età, per avvicinarsi allo sci in modo divertente; comprende anche i servizi di miniclub e di baby-sitting. Ai bambini sono dedicate anche le serate Fun Kids: gare sugli sci, truccabimbi, cioccolata calda e frittelle sono gli ingredienti per una serata magica per tutta la famiglia!

Ma anche gli altri sport “bianchi” trovano terreno ideale: dalle escursioni con le ciaspole negli incantevoli scenari dell’Alta Val Camonica e Alta Val di Sole alle gite sulle slitte trainate dai cani husky della Scuola di Sleddog del Tonale, dove Armen Khatchikian introduce al mondo dei “musher”. Senza contare una delle esperienze più divertenti da provare sugli sci o sullo snowboard, ovvero lo snow kite, trainati dalla forza del vento che gonfia la vela: il Passo Tonale è il luogo ideale per imparare a praticare questo sport in piena sicurezza. Non mancano infine anche piste per gli sci stretti: a Ponte di Legno in Val Sozzine e a Vermiglio al Centro fondo si pratica questa disciplina immersi in uno scenario naturale particolarmente invitante con piste battute di lunghezza variabile, con possibilità di sciare in notturna.

Per chi vuole abbinare la passione dei motori alla neve non c’è che l’imbarazzo della scelta grazie a gite in motoslitta su appositi circuiti e ice karting su una pista dedicata, dove si possono effettuare anche test drive e corsi di guida sicura. Infine, per uno straordinario sguardo d’insieme, si può approfittare del tour in elicottero per godere di panorami mozzafiato.

 

Aprica – Ski area

Col suo clima sempre mite, sole e neve assicurata da dicembre ad aprile, l’Aprica è il luogo ideale per gli amanti dell’inverno, della natura e dello sport, per trascorrere un fine settimana con amici o con la famiglia.

Grazie ai suoi 50 km di piste ideali sia per sciatori più esperti sia per principianti, Aprica è la meta perfetta per gli appassionati della montagna che desiderano trascorrere una vacanza all’insegna dello sci. Lungo le piste, che da quota 2300 scendono fino in paese, tante soste appetitose nei rifugi in quota o a ridosso dei Campetti, paradiso per i bambini alle prime prese con lo sci.

L’inverno ha tante altre sfaccettature: rilassanti passeggiate o ciaspolate nella stupenda Riserva di Pian di Gembro e il pianoro di Trivigno, che riservano una piacevole sorpresa anche ai fondisti più esigenti con 10 km su due anelli per l’alternato e la tecnica classica, così come percorsi di sci alpino in boschi silenziosi. E poi pattinaggio su ghiaccio, fat bike…: anche il divertimento è assicurato.

 

A PIEDI

Cammino di Carlo Magno in Valle Camonica

Il Cammino di Carlo Magno si sviluppa da Bergamo a Carisolo (Trentino Alto Adige). Si sviluppa per circa 225 km ed è diviso in 12 tappe. Il percorso si snoda per la maggior parte lungo la mezza costa dei rilievi montani. Nonostante sia un itinerario di media difficoltà presenta comunque alcune salite e discese abbastanza impegnative soprattutto nelle vicinanze dei passi alpini. L’altimetria varia da tappa a tappa, si parte da circa 380 metri slm di Bergamo alta per arrivare a circa 1883 metri slm al Tonale. Il senso del Cammino, che ripercorre la leggenda di Carlo Magno, è unidirezionale e ci porta verso le montagne: partendo da Bergamo Alta si attraversano diverse vallate: valli D’Argon, Val Cavallina, Val Borlezza, Val Camonica, Val di Sole e Val Rendena. Il tracciato costeggia il Lago di Endine, il Lago d’Iseo e il Lago Moro.

LA LEGGENDA DEL RE CON LA CROCE
Il Cammino prende il nome da una leggenda del XV secolo che narra il passaggio del sovrano dalla Città di Bergamo a Carisolo. Carlo Magno attraversando tutti i territori conquista i castelli dei signori locali costringendoli alla conversione. Per celebrare le sue vittorie il sovrano fa costruire numerose chiese, a volte sopra i ruderi dei castelli precedentemente distrutti.
Il viaggio leggendario parte da Pavia, raggiunge Lodi, Bergamo con la Val Cavallina e arriva a Lovere presso il Lago d’Iseo e risale la Valle Camonica. Tra battaglie contro i pagani e fondazioni di nuove chiese passa per Monno dove si narra che, al Passo del Mortirolo, sgominò con violenza le truppe longobarde. Da qui Carlo Magno risale per il Passo del Tonale dove prosegue il suo viaggio in Trentino, diretto infine a Carisolo.

Sul nostro portale descriviamo le tappe presenti in Valle Camonica, chi fosse interessato all’intero percorso può scaricarlo qui.

Le tappe

 TAPPA 4: da Lovere a Boario Terme (16,8 Km)

La tappa inizia a Lovere, dove merita una visita il centro storico e la Basilica di Santa Maria in Valvendra. Proseguendo attraversiamo le frazioni di Corti e di Volpino nel comune di Costa Volpino, ammirando scorci sul lago. Seguendo un sentiero acciottolato arriviamo a Castelfranco di Rogno. Scendiamo verso Rogno e raggiungiamo il fiume Oglio. Passando per Bessimo prendiamo una strada lastricata in salita che conduce al Lago Moro, immerso in un ambiente naturale molto particolare. Successivamente seguiamo una mulattiera che conduce nella frazione di Corna di Darfo. La tappa si conclude davanti alle Terme di Boario.

 TAPPA 5: da Boario Terme a Breno (16,9 Km)

La tappa parte dalle Terme di Boario e prosegue verso Montecchio dove osserviamo l’antico Ponte sul fiume. La prima parte del percorso segue la Ciclovia dell’Oglio, che lasciamo prima di arrivare nel comune di Esine. Arrivati ad Esine è consigliata una visita alla Chiesa di Santa Maria Assunta. All’interno dell’edificio religioso possiamo osservare il ciclo di affreschi dell’artista Pietro da Cemmo risalenti al XV secolo. La tappa continua su strada sterrata/acciottolata fino alle chiese di San Lorenzo e di San Michele nel comune di Berzo Inferiore. Il percorso prosegue a Bienno, di cui è consigliata la visita. La tappa termina a Breno, con viste sul castello, dopo aver attraversato in leggera discesa la frazione di Mezzarro.

 TAPPA 6: da Breno a Grevo (17,6 Km)

Lasciato il centro storico di Breno seguiamo la via salendo verso l’Eremo di San Valentino entrando nei boschi. L’itinerario con alcuni sali e scendi attraversa i paesi di Niardo, Braone e Ceto, fino ad arrivare al piccolo borgo medievale di Nadro e alle aree ricche di incisioni rupestri di Foppe di Nadro e Naquane, primo sito italiano riconosciuto Patrimonio Mondiale dell’Unesco. Giunti ai margini di Capo di Ponte, tra antichi castagneti, arriviamo al piccolo centro di Grevo dove termina la nostra tappa. La tappa si svolge per la maggior parte nei boschi e su comodi sentieri, a volte acciottolati, che ci regalano stupende visuali sulla valle.

 TAPPA 7: da Grevo a Edolo (20,2 Km)

La tappa inizia nel centro di Grevo da dove inizia la discesa verso Cedegolo e poi la ripida salita verso il paese di Andrista. La prima parte dell’itinerario si percorre nella natura, tra boschi e spazi aperti, con belle viste sulla valle sottostante. Arrivati presso Malonno ci abbassiamo di quota e costeggiamo il fiume Oglio, attraversando una rigogliosa campagna, per poi risalire verso Rino e Sonico. Quasi alla fine della meta, presso la Chiesa di Santa Maria di Pradella, ci rialziamo di quota, passando nei boschi, per poi ridiscendere a Mù e Edolo. La tappa, oltre alla natura, permette di ammirare alcuni paesi medievali e il Parco delle Incisioni rupestri di Sonico.

 TAPPA 8: da Edolo a Ponte di Legno (23,2 Km)

La tappa parte nel centro storico di Edolo da dove inizia una ripida salita. Il percorso si svolge quasi interamente in posizione panoramica e su comodi sentieri. Si attraversano numerosi paesi: Monno, Vezza d’Oglio, Vione, Temù, Villa Dalegno e infine Ponte di Legno.Tappa che permette di apprezzare le bellezze naturalistiche e storiche dell’Alta Valle Camonica. Giunti a Ponte di Legno la Via di Carlo Magno confluisce sulla Via Valeriana che, unite in unico tracciato, raggiungono il Passo del Tonale e quindi il Trentino Alto Adige.

 TAPPA 9: da Ponte di Legno a Ossana (23 km)

La tappa parte dalla Chiesa Parrocchiale di Ponte di Legno e seguendo il torrente Narcanello si dirige verso la Val Sozzine, dove si unisce al tracciato della Via Valeriana per salire fino al Passo del Tonale. Giunti al passo il percorso sale per sentiero fino all’antico Ospizio di San Bartolomeo. Il sentiero scende, prima tra prati e poi nel bosco, in Val di Sole (Trentino). Lungo il percorso si supera il Forte Mero. Prima di giungere sul fondovalle si attraversano le frazioni di Vermiglio: Pizzano, Fraviano e Cortina. La tappa termina davanti al castello di Ossana.

 

Via Valeriana in Valle Camonica

Oggi questo itinerario ripercorre l’antica strada, probabilmente realizzata dal generale Gaio Publio Licinio Valeriano che, trovandosi nel 253 d.C. nella Rezia, antica regione che abbracciava parti di Svizzera, Austria, Trentino-Alto Adige e Lombardia, aveva necessità di una via che permettesse un veloce spostamento dall’Italia fino ai bacini del Reno e del Danubio per radunare le truppe romane.

Importante crocevia per le comunicazioni tra la pianura padana e la Valle fino alla Rezia, non è però menzionata nei documenti romani. Per questo, eccetto il nome, mancano le evidenze archeologiche che possano contribuire ad accertarne l’origine romana. Alcuni studiosi ritengono infatti che questa strada risalga al periodo medioevale e che il suo nome derivi da “Vallesiana”, cioè “strada di Valle”. Riutilizzata nei secoli, divenne nel Medioevo un’importante via di commercio e di trasporto di ferro e pietra estratti dalle montagne della Valle e, successivamente, un passaggio per i pellegrini.

L’itinerario è promosso dagli Amici della Via Valeriana dal Lago d’Iseo alla Valle Camonica, fondato da Antonio Votino e Andrea Grava. Il gruppo è nato con l’obiettivo di promuovere due itinerari a piedi presenti in Valle Camonica, con lo scopo di farli conoscere, sviluppare e creare una realtà di Cammino che possa valorizzare il territorio.

I due percorsi sono la Via Valeriana e il Cammino di Carlo Magno. La Via Valeriana si sviluppa dalla Città di Brescia, passando per la Franciacorta, il Lago d’Iseo, la Valle Camonica e termina a Tirano in Valtellina. L’itinerario a Edolo si divide in due tronconi, uno verso il Passo del Tonale e uno verso il Passo dell’Aprica e Tirano. Il Cammino si sviluppa per circa 200 km ed è diviso in 12 tappe.

Le TAPPE

TAPPA 3: da Pilzone a Pisogne (23 km)

La tappa parte dalla Chiesa di Pilzone, dove si attraversa la strada e inizia la salita sul tracciato storico della Via Valeriana del Lago d’Iseo. Il percorso rimane per tutto il tempo in posizione dominante sul lago e sale in quota per arrivare a Zone e superare il Passo di croce di Zone, da dove inizia la discesa verso Pisogne e quindi quasi la riva del lago. Il tracciato regala bellissimi scorci paesaggistici sul territorio lacustre e su Montisola. La prima tappa della Via Valeriana è per la maggior parte immersa nella natura, tra ulivi e boschi. Scesi a Pisogne la tappa termina presso la Chiesa di Santa Maria della Neve, famosa per gli affreschi del Romanino. Da qui parte la seconda tappa della Via Valeriana, entrando in Valle Camonica.

 

Via Valeriana. TAPPA 4: da Pisogne a Darfo Boario Terme (15,6 km)

Partendo da Pisogne, piccolo borgo medioevale sulle sponde del lago d’Iseo, dove si può ammirare la chiesa di Santa Maria della Neve con affreschi del pittore Girolamo Romanino; attraversando campagne verdeggianti si giunge ai paesi di Gratacasolo e Pian Camuno. Proseguendo in salita il percorso attraversa pianori e zone boschive dai quali si scorge il paesaggio sottostante. Giunti all’abitato di Gianico si può fare una piccola deviazione fino al Santuario della Madonna del Monte edificato nel 1500. Riscendendo il paese si prosegue fino alle frazioni di Darfo, dove si attraversa il fiume Oglio sull’antico ponte di Montecchio. La tappa si conclude a Boario dove si possono ammirare le Terme.

 

Via Valeriana. TAPPA 5: da Darfo Boario Terme a Malegno (15,6 km)

La tappa inizia presso le Terme di Boario e sale fino al borgo medievale di Erbanno dove si può visitare la chiesa di Santa Maria del Restello con affreschi del pittore Callisto Piazza. Usciti dal paese si percorre un sentiero di mezza costa con terrazzamenti di vite. Dopo qualche chilometro inizia la salita, tra boschi e torrenti, che porta al Santuario dell’Annunciata di Piancogno, complesso monastico del XV secolo, ricco di testimonianze artistiche e famoso in tutto il mondo per aver ospitato il Beato Innocenzo da Berzo. Proseguendo per l’abitato di Ossimo inizia la discesa attraverso il bosco del Cerreto per arrivare al paese di Malegno. Volendo al termine della tappa si può fare una piccola deviazione, meno di 2 km, per visitare il paese di Cividate Camuno, famoso per le testimonianze di epoca romana.

 

 

Via Valeriana. TAPPA 6: da Malegno a Ono San Pietro (11 km)

Il percorso si snoda su leggeri pendii tra terrazzamenti coltivati, edicole votive e casolari. Ampi spazi aperti permettono di ammirare suggestivi scorci sul fondo valle e sul castello di Breno. La strada rimanendo in quota raggiunge il centro storico di Losine, proseguendo verso Nord il tracciato attraversa coltivazioni vinicole e boschi fino all’abitato di Cerveno, dove si può visitare il Santuario della Via Crucis. Mantenendo la quota con visuale sui monti Concarena e Pizzo Badile, definiti i “Monti Sacri della Valle Camonica”, si attraversano zone naturalistiche peculiari di questa zona. Un’agevole passeggiata ci porta all’ultimo tratto tra vie medioevali fino al raggiungimento della meta. Da Ono San Pietro con una deviazione di 2 Km si può arrivare a Cemmo e Capo di Ponte.

 

 

Via Valeriana. TAPPA 7: da Ono San Pietro a Malonno (17 km)

Partendo da Ono San Pietro si inizia il percorso tra un sali e scendi nei boschi fino ad arrivare al caratteristico paese di Pescarzo, lasciato il quale si continua lungo comodi sentieri all’ombra di castagni. Mantenendo la quota e attraversando aree istoriate si passa per Sellero. Il percorso continua su una comoda pista ciclabile/pedonale immersa tra alberi e prati fino a Forno Allione. Superata questa zona per lo più ricca di industrie, attraversando il fiume Oglio, si continua lungo la pista ciclabile/pedonale inoltrandosi nuovamente nei boschi fino alla conclusione della tappa a Malonno.

 

 

Via Valeriana. TAPPA 8: da Malonno a Edolo (12 km)

Lasciandosi alle spalle Malonno e mantenendo la quota il percorso attraversa lussureggianti boschi di castagni. La tappa ha un contesto più naturalistico che culturale in quanto si attraversano folti boschi. La via presenta qualche ripida salita e discesa fino all’arrivo presso il centro di Edolo.

 

 

Via Valeriana. TAPPA 9bis: da Edolo a Ponte di Legno (20,5 km)

Partendo da Edolo si inizia una breve salita attraverso la frazione di Mù, dalla quale si scorge la piana sottostante. Da questo punto il percorso procede per tutto il tracciato lungo una comoda pista ciclabile / pedonale con qualche sali e scendi non troppo impegnativi. La tappa prevalentemente naturalistica, attraversa numerose aree boschive tipiche dell’alta Valle, costeggiando il fiume Oglio che in questa zona è più stretto in quanto ci si avvicina alla sua fonte. Le zone abitate sono poche e per lo più collocate sul versante opposto della valle. La via si conclude al paese di Ponte di Legno, importante stazione turistica estiva e invernale per la presenza di numerosi sentieri montani, piste sciistiche e il Passo del Tonale.

 

Via Valeriana. TAPPA 9: da Edolo al Passo dell'Aprica (16,7 km)

Da Edolo, crocevia tra i due passi principali della Valle Camonica, si raggiunge il percorso dell’Ogliolo (fiume che ci accompagnerà per tutto il tragitto). Il percorso, inizialmente in piano, si svolge quasi tutto in salita per raggiungere i 1200 metri del passo. La tappa percorre numerosi paesi immersi nella natura, tra cui Corteno Golgi patria di Camillo Golgi. Il tratto è un alternarsi tra boschi, prati, paesini tipici di montagna e santelle votive, il tutto accompagnati dal rumore dell’acqua che scorre e dai suoni della natura. La tappa si conclude all’Aprica dove si lascia la Provincia di Brescia e si entra in Provincia di Sondrio. Sarebbe interessante trovare gli antichi tracciati che dal passo scendono fino al fondovalle, dove ci si potrebbe unire alla Via Valeriana della Valtellina.

 

Via Valeriana. TAPPA 10bis: da Ponte di Legno al Passo del Tonale (9 km)

L’ultima tappa è breve ma abbastanza difficoltosa a causa del forte dislivello (si procede sempre in salita), si passa dai 1260 metri ai 1883 metri di altitudine. Il percorso si svolge completamente nella natura, la prima parte nei boschi e la seconda nei prati di alta quota. La tappa si conclude al Tonale, dove si lascia la Lombardia (Valle Camonica) e si entra in Trentino Alto Adige (Val di Sole). Anticamente la strada non finiva al Passo ma scendeva in Val di Sole fino ad arrivare presso Trento. Volendo ancor oggi lasciato il Tonale si può scendere seguendo i vecchi sentieri di montagna e collegarsi poi alla ciclabile della Val di Sole.

 

 

Dettagli 

Difficoltà  Medio

Durata  Qualche giorno

Distanza  150 km

Partenza   Pilzone d'Iseo

Arrivo  Passo del Tonale

Sentiero CAI  Sentiero n. 291

 

 

Ciclovia del Fiume Oglio

Il percorso

Pedalare lungo questa ciclabile è un piacere alla portata di tutti. È un percorso che attraversa da nord a sud il territorio lombardo incontrando le province di Brescia, Bergamo, Cremona e Mantova. La partenza è posta al Passo del Tonale, nel cuore delle montagne del Parco dell’Adamello, mentre l’arrivo è posto presso il Ponte di Barche a San Matteo delle Chiaviche: un percorso all’80% su asfalto e 20% su sterrato che si snoda lungo il fiume Oglio. È stata riconosciuta come la ciclabile più bella d’Italia per l’anno 2019. I suoi 280 km ci consentono di scoprire quanto bello e vario sia il paesaggio lombardo. In sella si susseguono ambienti e paesaggi diversi: dalle vette contorniate da ghiacciai perenni del Gruppo dell’Adamello, si prosegue attraverso il fondovalle della Valcamonica sino alle sponde del Lago d’Iseo che, pedalata dopo pedalata immersi nei parchi fluviali dell’Oglio Nord e Oglio Sud, danno accesso alle dolci colline della Franciacorta ed alla placida distesa padana.

 

Eventuali criticità

Per non rischiare di “perdere la bussola” potrai farti aiutare dalla massiccia presenza lungo tutto il percorso di segnaletica verticale e orizzontale. Segui il logo della Ciclovia dell’Oglio e il suo motto “Liberi di pedalare”: ti diranno sempre quale direzione seguire, a seconda che tu sia diretto verso il Tonale (direzione Nord) o verso il Po (direzione Sud).

Tappe

TAPPA 1: Tonale - Darfo Boario Terme | 81,6 km

La partenza è in Alta Valle Camonica al Passo del Tonale (quota 1.883 metri), circondati dalle vette e ghiacciai del Parco Regionale dell’Adamello. Dal passo, scendendo lungo la Strada Statale 42, si giunge a Ponte di Legno, dove si imbocca la ciclabile dell’Alta Valle che collega Ponte di Legno a Vezza d’Oglio. Questo tratto in sede protetta è lungo 12 km ed inizia nei pressi degli impianti di risalita di Ponte di Legno. Per coloro che giungono dal Trentino o, al contrario, dalla Valle Camonica, è possibile caricare la bicicletta sulla cabinovia che collega il paese al Passo del Tonale. A Vezza d’Oglio terminato il primo tratto di pista ciclabile, si prosegue lungo strade asfaltate, con pendenze dolci che conducono fino al borgo di Mu, nei pressi di Edolo, superato il quale, lungo mulattiere e strade secondarie a bassa intensità di traffico motorizzato si giunge fino a Malonno. Da qui, fino a Capo di Ponte mancano, al momento, collegamenti segnalati, pertanto ai ciclisti conviene percorrere, con prudenza, il tratto di SS 42 che connette i due centri. A Capo di Ponte inizia la “Pista ciclabile camuna” che, alternando paesaggio naturale e urbano, prosegue in sede propria (salvo brevissimi tratti, essenzialmente in coincidenza di incroci con altre arterie) per oltre 40 chilometri, incontrando i centri di Breno, Darfo Boario Terme, Pisogne, giungendo quindi sulla riva orientale del Lago d’Iseo.

TAPPA 2: Darfo Boario Terme - Iseo | 35,9 km

La ciclovia dell’Oglio, dopo aver percorso i circa 80 km della Valle Camonica, prosegue lungo le sponde del Lago d’Iseo. Pedalata dopo pedalata lungo le rive si possono scoprire una serie di località turistiche, borghi e vere e proprie perle turistiche. È Pisogne il primo Comune che accoglie gli avventori dalla Valle Camonica. Procedendo verso sud si giunge a Marone, Città dell’olio, ormai riconosciuta per la produzione di olio extra vergine di oliva e Dop; da Marone è possibile salire, per un excursus dalla cicolvia, verso il Comune di Zone, teatro delle Piramidi di Erosione. Proseguendo per la litoranea si attraversano Sale Marasino e Sulzano, per giungere al capoluogo del Sebino, Iseo; il paese ospita diversi punti di interesse storico, quali il Castello Oldofredi e l’area della Pieve di Sant’Andrea (XII e XV secolo), mura medioevali che ancor’oggi raffinano il bel centro storico ricco di negozi.

TAPPA 3: Iseo - Pontevico | 82,6 km

Nel tratto di 90 km, dall’incile del Sebino fino alla foce con il fiume Mella, si estende il Parco Oglio Nord. Un territorio dove l’Oglio costituisce il confine naturale fra le terre delle Provincie di Bergamo, Brescia e Cremona. Per questo, da sempre conteso e bramato, prezioso per la vita e il lavoro. Durante il suo tragitto interseca paesi e campagne ed è Lui che in tanti anni ha permesso ricchezza e benessere in questo angolo di Lombardia. Lo scorrere del fiume e l’opera dell’uomo per contenerne la forza e modularne la capacità, hanno plasmato il paesaggio circostante creando scorci naturali, rurali e storico-artistici meravigliosi, racchiusi oggi entro i limiti del parco regionale fluviale. All’interno del Parco ritroviamo molte aree importanti dal punto di vista naturalistico, che accrescono quindi l’importanza dell’istituzione dell’area protetta e il suo ruolo nella conservazione della biodiversità.

TAPPA 4: Pontevico - San Matteo delle Chiaviche | 78,1 km

Un susseguirsi ordinato di campi coltivati, interrotto qua e là da una cascina, una pieve romanica, una quercia maestosa, un boschetto di salici, immerso in un silenzio irreale, dove tutto sembra immobile. Così appare il paesaggio attraversato dall’Oglio nel suo tratto finale, in cui ormai giunto nel cuore della media pianura cremonese e mantovana e ricevute le acque del Mella e del Chiese, si immette nel Po, dopo un viaggio di 280 km. Nell’ampia pianura, ove il fiume si distende, il corso si fa via via più lento e le sponde si allargano in pendii dolci: qui, per un tratto di circa 70 chilometri, il territorio lambito dal fiume è protetto dal 1988 come Parco Regionale. Il fiume scorre lento a meandri e le aree golenali spiccano nella campagna per le imponenti masse dei pioppeti e per le dense bordure a salice bianco. Abitato sin dal mesolitico, luogo di passaggio e di incontro delle popolazioni italiche con quelle del resto dell’Europa, il territorio del fiume Oglio conserva evidenti le tracce del passato: castelli, rocche e insediamenti strategici, piazze rinascimentali e, più recenti, gli imponenti manufatti della bonifica dei primi del novecento. Angoli di natura lungo il fiume, paradiso per gli aironi e rare specie di insetti, le aree di interesse naturalistico si snodano lungo i percorsi arginali. Alla confluenza tra Oglio e Po, si attraversa il fiume sul ponte di barche di Torre d’Oglio, un emblema del fiume, della sua storia, degli uomini che vi hanno vissuto. È una zona ideale per un turismo full-immersion nella natura fluviale e rurale. Qui, dopo 280 km e 4 Provincie attraversate, l’avventura del Bike Tour dell’Oglio si conclude presso lo scenografico Ponte di Barche di San Matteo delle Chiaviche, uno dei pochi esempi ancora attivi.

 
Dettagli

Difficoltà   Turistico (T)

Distanza  280 km

Dislivello   + 1862 m

Partenza    Passo del Tonale

Accessibilità   Per tutti

Percorso della Memoria

Il percorso

È un sentiero lungo 5,5 km che parte dall’area attrezzata di Bettolino, lungo la SS42 e, in circa tre ore, porta al Doss de l’Ora ripercorrendo un vecchio percorso militare della WW1 con leggera pendenza che rimane quasi costante per tutto il tragitto. Lungo il percorso si possono vedere manufatti come grotte-ricovero e postazioni d’artiglieria antiaerea, che facevano parte di una linea arretrata di opere fortificate voluta dal Comando Militare Italiano, e si trovano anche alcune rocce incise, parte dello straordinario complesso di archeologia rupestre della Valle Camonica. Il Doss de l’Ora offre un panorama straordinario sulla media vallata dell’Oglio e prende il nome dal vento dominante, che risale la Valle Camonica dal Lago d’Iseo (l’Ora). Poco sotto il dosso, nella amena località Loa, è possibile sostare nell’area attrezzata del Parco nei pressi della torbiera “la Goia”, individuata come SIC per la presenza di habitat e specie animali da proteggere.

 

Come arrivare

Seguire la SS42 fino a Berzo Demo, alla località Bettolino, nell’Area Pic-nic lungo la strada.

 

Dettagli 

Difficoltà      Escursionistico (E)

Durata 3h

Distanza  5,5 km

Dislivello   + 712 m

Partenza   Area attrezzata di Bettolino, lungo la Strada Statale 42, Berzo Demo

Arrivo    Doss de l’Ora, Berzo Demo

Sentiero CAI  n. 667

 

Sentiero n. 171 – Sentiero dei Cervi, Dosso Turicla

Il percorso

Il percorso inizia dalla chiesetta in località Mola e percorre una mulattiera militare che si snoda lungo un lariceto con pendenza molto lieve fino a giungere al Dosso Turicla, dove si rinvengono postazioni di mitragliatrici antiaeree risalenti alla Grande Guerra. Da qui si ritorna al punto di partenza oppure si può scendere lungo il sentiero n° 171 fino alla strada asfaltata che riporta alla chiesetta di Mola. Frequente l’avvistamento di cervi, essendo all’interno di un’area di protezione faunistica.

Come arrivare

Giunti a Edolo, continuare su SS39 fino a Via Primavera dove si imbocca la strada per la chiesetta situata in località Mola.

Dettagli

Difficoltà   Turistico (T)

Durata  1:00

Distanza 1,47 km

Dislivello + 160 m

Partenza  Chiesetta di Mola, Edolo

Arrivo Dosso Turicla, Edolo

Sentiero CAI  n. 171

 

Valle di Viso

Case di Viso è un borgo alpino in quota (1753 m s.l.m.) della Valle di Viso, nel comune di Ponte di Legno. È una meta turistica, nota specialmente per le abitazioni che conservano immutata la loro architettura originaria in muratura, risalente – per alcune – agli inizi del XIX secolo, e che sono state teatro di una rappresaglia nazista dopo l’armistizio dell’8 settembre.

ll primo lago di Ercavallo si trova a 2620 m. Questo laghetto è circondato da un ambiente ricco di flora alpina (genziane, primule, soldanelle…), è possibile inoltre incontrare marmotte, aquile reali, l’ermellini e camosci. Nella stessa area si trovano numerosi laghetti alpini.

Dettagli

Difficoltà   Escursionistico

 

Alta Via Mortirolo Gavia

Le tappe

Laghi Seroti

I laghi Seroti sono cinque (il lago Seroti inferiore; il lago Storto; un lago alto intermedio e due laghi Superiori Orientali), più una serie di piccole pozze, sotto il lago Storto; sono racchiusi in una cerchia di ardite cime che, a Est vanno dal corno dell’Omacciolo (2410), a Sud, proseguendo per il m.te Tremoncelli (2724m) ed il corno Tremoncelli (2834m); a Nord dalla cresta tra il c.no Tremoncelli ed il monte Serottini; ad Ovest , partendo da Nord, dal monte Serottini (2967m), cima dei Tre Comuni (2901m); i Dossoni (2910m) ed una cresta minore che dai Dossoni scende fino al Pianaccio.

Passo Gavia

Il Passo del Gavia (2.652 m) è un valico alpino delle Alpi Retiche meridionali, che mette in comunicazione la valle del Gavia(Valfurva) e l’alta Valle Camonica, ai confini fra le province di Sondrio e Brescia.

È attraversato da una strada rotabile (SS 300 del Passo di Gavia) ad alto contenuto panoramico che da Bormio, passando da Santa Caterina di Valfurva (Alta Valtellina) conduce a Ponte di Legno. È meta turistica frequente di cicloamatori e motociclistici d’estate e con scarso traffico veicolare, soggetto a chiusura invernale.

 

 

Dettagli

Difficoltà   Escursionisti esperti

 

Sentiero n. 634 – Cima Aviolo

Il percorso

La partenza del sentiero è situata in Località Pozzuolo, in Comune di Edolo, a circa 15 minuti di cammino dal parcheggio pubblico esistente nei pressi della strada asfaltata Edolo-Monte Colmo. Il sentiero risale con una pendenza notevole nel primo tratto fino a raggiungere l’ampia conca sottostante il Monte Aviolo. Il tratto terminale è molto ripido, con tratti esposti e pericolosi, non attrezzati. Dalla vetta si può ammirare un bellissimo panorama su tutta l’alta Valle Camonica.

Come arrivare

Si parte dalla Località Pozzuolo, in Comune di Edolo, a circa 15 minuti di cammino dal parcheggio pubblico esistente nei pressi della strada asfaltata Edolo-Monte Colmo.

 

Dettagli 

Difficoltà Escursionistico Esperto (EE)

Durata 3h

Distanza 3 km

Dislivello + 1280 m

Partenza Località Pozzuolo, Edolo

Arrivo Cima Aviolo, Edolo

Sentiero CAI  n. 634

 

Sentiero n. 353 – San Pietro-Pian di Gembro

Il percorso

Il percorso si snoda lungo il versante ed il crinale sovrastante la frazione San Pietro Aprica e consente l’accesso alla Riserva naturale del Pian di Gembro, già in Provincia di Sondrio, evitando di percorrere la strada asfaltata.

 

Come arrivare

Seguire la SS39 fino alla frazione di San Pietro, al confine tra i comuni di Corteno Golgi e Aprica.

 

Dettagli 

Difficoltà Turistico (T)

Durata 1h

Distanza 2,1 km

Dislivello + 130 m

Partenza  Frazione di San Pietro, Corteno Golgi

Arrivo  Riserva Naturale di Pian di Gembro, Aprica

Sentiero CAI  n. 353

Accessibilità  Per tutti

 

Sentiero Val Brandet

Il percorso

La Val Brandet insieme con l’adiacente Valle di Campovecchio rappresenta un’area di elevatissimo pregio naturalistico ed è inserita all’interno della Riserva naturale regionale delle Valli di S. Antonio. Il percorso inizia nella frazione S. Antonio e, mantenendosi sempre in sinistra idrografica al Torrente Brandet, coincide con la strada silvo pastorale di accesso alla valle, che all’inizio presenta pendenze elevate per poi divenire semipianeggiante in corrispondenza delle cascine di Brandet, fino a raggiungere il rifugio omonimo. Da qui è possibile proseguire lungo la valle fino a Malga Casazza, al Lago di Picol, al Bivacco Davide ed al Rifugio Torsoleto.

 

Come arrivare

Seguire la SS39 che collega Edolo all’Aprica, uscire a Sant’Antonio (frazione del comune di Corteno Golgi) e proseguire verso l’abitato, dove è possibile parcheggiare l’auto.

 
Dettagli 

Difficoltà  Escursionistico (E)

Durata    1h 15min

Distanza  1,9 km

Dislivello  + 185 m

Partenza  Frazione di Sant'Antonio, Corteno Golgi

Arrivo Rifugio Brandet, Corteno Golgi

Sentiero CAI  n. 129

Accessibilità  Per tutti

 

Alta Via dell’Adamello – Sentiero n°601

Il percorso

È un percorso di trekking attraverso il gruppo montuoso dell’Adamello. Il sentiero consente di percorrere a tappe il tragitto a piedi di quasi 85 km da Breno, sino al cospetto della parete Nord dell’Adamello, per terminare a Edolo (o viceversa). Il tutto rimanendo in montagna e sempre in luoghi di grande pregio naturalistico e ambientale, all’interno del territorio del Parco dell’Adamello e cogliendo aspetti completamente differenti di tappa in tappa. Il sentiero, con il Pian di Neve, tra il 1915-18 è stato teatro di alcune vicende della WW1, che a queste altitudini venne ribattezzata Guerra Bianca. I rifugi che si incontrano sul percorso sono punti di appoggio logistici, ma anche punti di informazione sul posto, utili per ottenere suggerimenti sulle cose da fare e da vedere nelle vicinanze. Il percorso può comunque essere fruito anche a tappe, in escursioni di breve durata, grazie ai sentieri d’accesso e collegamento che ci sono da ogni vallata principale.

 

Eventuali criticità

Il sentiero n. 601 va affrontato in ottime condizioni fisiche e con attrezzatura alpinistica adatta all’alta montagna. Essendo dotato, in alcuni tratti, di percorsi attrezzati (corde fisse, scalette, etc..) anche molto esposti, il sentiero deve essere intrapreso solo se si è alpinisti o accompagnati da esperti o guide alpine. Inoltre, prima di intraprendere il percorso, è importante informarsi presso i rifugi di riferimento sulle condizioni di praticabilità dell’itinerario.

Tappe

TAPPA 0 Centro Storico di Breno (Stazione ferroviaria Trenord) - Conca di Bazena (Rifugio Tassara)
TAPPA 1 dal rifugio Tassara nella conca di Bazena, al rifugio Tita Secchi presso il lago della Vacca

Dal rifugio Tassara si prende l’ex sentiero n. 1, ora n. 601, che percorre attraverso una mulattiera militare la Val Fredda fino all’omonimo passo, oltre il quale si segue il sentiero in costa attraversando l’alta Val Cadino fino al Passo della Vacca. Da questo per lastroni granitici si giunge al rifugio Tita Secchi presso la diga e il Lago della Vacca.

TAPPA 2 dal rifugio Tita Secchi, al rifugio Maria e Franco al passo di Dernal - Valle di Dois

Dal rifugio Tita Secchi si sale fino al Passo di Blumone, per poi scendere fino alla Conca del Gellino e risalire al Passo Brescia. Tappa abbastanza lunga, in gran parte su terreno morenico, con un breve ma facile tratto attrezzato a catene per raggiungere la Bocchetta Brescia.

TAPPA 3 dal rifugio Maria e Franco al rifugio Città di Lissone in Valle Adamé

Dal rifugio Maria e Franco il sentiero scende al lago Dernal, per poi salire al Passo di Ignaga, che si raggiunge per sentiero in cresta. Dal Passo di Ignaga si segue un sentiero di guerra molto esposto, assistito da corde fisse (terreno scivoloso se bagnato) che conduce per ripidi canaloni al rifugio Lissone.

TAPPA 4 dal rifugio Città di Lissone (Valle Adamé) al rifugio Prudenzini in Val Salarno

Dal rifugio Lissone si risale la Valle Adamé in destra orografica fino al Passo Poia. Possibile presenza di nevai sia nella salita che nella discesa del Passo Poia. L’intaglio del passo è comunque ben visibile dalla Val Adamè.

TAPPA 5 dal rifugio Prudenzini in Val Salarno alla conca del Miller e del Baitone

Dal rifugio Prudenzini si sale lungo i “coster”, passando sul crinale Sud di Cima Prudenzini per poi salire al Passo Miller. Da qui, per ripido sentiero, si scende nella Val Miller, dove si trova l’omonimo rifugio. Rifugio Gnutti – Rifugio Baitone: Dal rifugio Gnutti si segue un ampio sentiero, a tratti gradinato, che segue le pendici del Corno del Lago, fino a trasformarsi in una stretta cengia al Passo del Gatto. Alcuni tratti sono attrezzati con corde fisse perché esposti. Superata la gola del Remulo, il sentiero sale gradualmente alla diga del Lago Baitone in roccia scavata. Rifugio Baitone – Rifugio Tonolini: Si segue la sponda orientale del lago Baitone un comodo sentiero, puntando alla destra di un vistoso salto roccioso, che si supera seguendo una traccia ben marcata tagliando a mezza costa il pendio. NB: i rifugi Gnutti e Baitone sono tipicamente considerati punti di appoggio di un’unica tappa che parte dal rifugio Prudenzini e giunge al rifugio Tonolini.

TAPPA 6 dal rifugio Tonolini nella conca del Baitone al rifugio Garibaldi nella conca del Venerocolo

Dal rifugio Tonolini si sale per terreno caratterizzato da grandi massi e poi ripido sentiero al Passo Premassone. Il Passo è collocato sullo spartiacque tra la conca del baitone e la Valle dell’Avio. Dal P.so Premassone si traversa a sinistra per un breve cengia e si scende su gradini (la discesa è assistita da corde e catene) fino al Lago del Pantano, per poi salire nuovamente alle Bocchette del Pantano, o Passo del Lunedì.

TAPPA 7 dal rifugio Garibaldi nella conca del Venerocolo al rifugio Aviolo al lago d’Aviolo

Dal Garibaldi si scende fino al lago Benedetto dove si trova a sinistra il bivio che sale al passo delle gole larghe. La salita non è tecnica ma piuttosto faticosa e conviene approcciarla al mattino. Dal passo si scende alla Conca dell’Aviolo dove si trova il rifugio omonimo.

TAPPA 8 dal rifugio Aviolo al lago d’Aviolo al rifugio Malga Stain

Dal Rifugio Aviolo, si gira attorno alla sponda orientale dell’omonimo lago, per salire al Passo Gallinera (salita per il Bivacco Festa). La discesa inizialmente abbastanza ripida, diventa via via sempre più morbida, fino a Malga Stain.

TAPPA 9 Rifugio Malga Stain - Centro storico di Edolo

 

 

Dettagli 

Difficoltà   Escursionistico Esperto (EE)

Durata  Minimo 7 giorni

Distanza  85 km

Dislivello   + 2494 m

Partenza   Centro Storico di Breno (Stazione ferroviaria Trenord)

Arrivo   Centro Storico di Edolo

Sentiero CAI   n. 601

 

Il sentiero della torbiera del Tonale

 

Il percorso

Le Torbiere del Tonale rappresentano una zona di eccezionale valore, non solo sotto il profilo ambientale, riconosciuto a livello Europeo come Zona di Conservazione Speciale nell’ambito della Rete Natura 2000, ma anche sotto il profilo storico e paesaggistico, inteso come luogo dove sono ancora oggi visibili tracce evidenti dei segni di antichi passaggi e di battaglie di un passato più o meno lontano. Per questi motivi, il Parco Adamello ha progettato e realizzato il sentiero di visita alle torbiere: la visita è possibile attraverso un sentiero ad anello pianeggiante della lunghezza di 750 m circa, con fondo in ghiaietto naturale. Il tracciato è stato studiato per non interferire con la componente naturalistica ed è accessibile a tutti coloro che non hanno particolari problemi di deambulazione. Lungo il percorso non sono posizionati cartelli o segnaletica didattica: gli approfondimenti sono lasciati alla consultazione dell’opuscolo realizzato dal Parco ed alla sensibilità di ognuno.

Le tappe

TAPPA 1: la torbiera e la sua evoluzione naturale
TAPPA 2: le strane pozze: un passato di distruzione, un presente di vita
TAPPA 3: la storia che continua: un esperimento di conservazione naturalistica - il rinvenimento fortuito di tronchi di abete rosso
TAPPA 4: il contesto del Passo del Tonale
TAPPA 5: il Passo del Tonale, un confine del passato
TAPPA 6: la torbiera, habitat per numerose speci
TAPPA 7: uomo e natura: alla ricerca di un equilibrio
TAPPA 8: la strada romana del Passo del Tonale
 
Dettagli

Difficoltà  Turistico (T)

Durata  30min

Distanza  750 m

Partenza   A sinistra della partenza della Funivia Passo Paradiso, al Passo del Tonale

 

 

 

Sentiero n.152 – Rifugio Bozzi

Il percorso

Il percorso si snoda sul versante sinistro della Valle di Viso, all’interno del Parco Nazionale dello Stevio, seguendo la strada militare costruita durante la Grande Guerra per l’accesso alla prima linea del fronte. Il tracciato inizia in corrispondenza del parcheggio terminale per gli automezzi e termina al Rifugio Bozzi, nei pressi del quale è possibile visitare un piccolo museo della guerra nonchè le trincee restaurate dagli Alpini. Dal Rifugio è possibile intraprendere interessanti percorsi verso il Passo del Tonale, il Passo dei Contrabbandieri, la Forcellina di Montozzo ed i Laghetti e la Cima di Ercavallo.

Come arrivare

Seguire la SS42 fino a Ponte di Legno, imboccare la SS300 in direzione Case di Viso.

 
Dettagli

Difficoltà  Escursionistico (E)

Durata  2h 15min

Distanza   5,4 km

Dislivello   + 604 m

Partenza   Località Case di Viso, Ponte di Legno

Arrivo   Rifugio Bozzi, Ponte di Legno

Sentiero CAI   n. 152

 

Sentiero n. 158 – S. Apollonia – Rifugio Val Malza

Il percorso

Il percorso inizia in località S. Apollonia, in corrispondenza del parcheggio e dell’ampia area ricreativa del Parco Nazionale dello Stelvio. Il tracciato risale sul fondovalle della Valle delle Messi, mantenendosi in sinistra idrografica e seguendo la strada silvo pastorale a servizio di numerosi fabbricati rurali. Dopo un ultimo tratto più ripido si raggiunge il rifugio Val Malza, punto di partenza per proseguire piùa monte verso il Bivacco Linge ed il Passo del Gavia.

 

Come arrivare

Percorrere la SS42 fino a Ponte di Legno, dove si imbocca la SS300 per la Valle delle Messi.

 
Dettagli

Difficoltà  Escursionistico (E)

Durata  2h

Distanza  5 km

Dislivello   + 400 m

Partenza   Sant'Apollonia, Ponte di Legno

Arrivo  Rifugio Val Malza, Ponte di Legno

Sentiero CAI  n. 158

 

Sentiero n. 160 Loveno – Rifugio Torsoleto

Il percorso

Il percorso inizia nei pressi della frazione Loveno di Paisco e coincide con una bella mulattiera militare che risale il versante con pendenza lieve e con numerosi tornanti fino al Rifugio Torsoleto, da cui è possibile raggiungere in breve tempo il Bivacco Davide e la testata della Val Brandet di Corteno Golgi. Con varianti e percorsi ad anello tutti numerati è possibile raggiungere i laghetti di Val di Scala, i LaghiCupetti e l’interessante area mineraria di Gaviera – Traversagna.

 

Come arrivare

Seguire la SS42 fino a Forno d’Allione, dove si imbocca la SP294 verso Paisco Loveno.

 

 

 

Sentiero n. 620 – Passo di Campo

Il percorso

Il percorso rappresenta un’antica via di collegamento tra la Valle Camonica ed il Trentino (Val di Fumo) migliorata e riutilizzata durante la Grande Guerra poiché il fronte era collocato nei pressi del Passo di Campo. La mulattiera inizia in località La Rasega, poco oltre l’abitato di Valle di Saviore, e risale lungo il versante transitando per Malga Campellio fino ad entrare nella Valle Ghilarda, caratterizzata dalla presenza del Lago d’Arno, il più grande bacino artificiale della Valle Camonica. Con un lungo tratto in mezzacosta denominato “La Traversera” si raggiunge infine il Passo di Campo. Dalla Traversera con una breve digressione è possibile raggiungere e visitare i ruderi della Caserma Campellio, recentemente restaurati, mentre dal Passo di Campo si imbocca il sentiero n° 601 “Alta Via dell’Adamello” per raggiungere il Rifugio Maria e Franco.

 

Come arrivare

Percorrere la SS42 sino all’uscita di Sellero/Cedegolo, proseguire sulla SP6 sino all’abitato di Valle di Saviore.

 
Dettagli

Difficoltà   Escursionistico (E)

Durata  3h

Distanza   8,8 km

Dislivello   + 1140 m

Partenza  Località Rasega, Saviore dell'Adamello

Arrivo  Passo di Campo, Cevo

Sentiero CAI  n. 620

 

Sentiero n. 647 – Valbione-Corno d’Aola

 

Il percorso

Il percorso inizia dalla bellissima piana di Valbione, facilmente raggiungibile da Ponte di Legno sia in automobile lungo la strada esistente sia a piedi con un cammino di circa un’ora. Il percorso coincide con la strada militare, interamente immersa nel bosco di abete rosso e con pendenza lieve, che raggiungevail forte del Corno d’Aola, distrutto dai tedeschi durante la Seconda Guerra Mondiale. Nei pressi dei ruderi del forte è stato costruito il Rifugio Petitpierre, da cui si gode una vista magnifica su tutta la conca di Ponte di Legno. Dal Rifugio è possibile salire verso il ghiacciaio della calotta di Salimmo seguendo il sentiero n° 640.

 

Come arrivare

SI parte dalla piana di Valbione, facilmente raggiungibile da Ponte di Legno sia in automobile percorrendo la strada esistente che a piedi (circa un’ora).

 
Dettagli

Difficoltà Turistico (T)

Durata  1h

Distanz a  3,9 km

Dislivello   + 415 m

Partenza   Piana di Valbione, Ponte di Legno

Arrivo   Rifugio Petitpierre, Ponte di Legno

Sentiero CAI   n. 647

Accessibilità   Per tutti

 

Sentiero n. 665 – Sentiero del faggio monumentale di Montoffo

 

Il percorso

Il sentiero consente la visita al faggio monumentale del Montoffo, uno degli alberi più grandi e maestosi del Parco dell’Adamello. La partenza è collocata in Val Malga, in Località Plas, da cui si imbocca una strada forestale che risale il versante trasformandosi poi in una mulattiera che porta ai ruderi della malga Montoffo nei pressi dei quali è cresciuta la maestosa pianta.

 

Come arrivare

Si parte dalla Località Plas, in Val Malga a Sonico.

 
Dettagli

Difficoltà   Turistico (T)

Durata    1h 15min

Distanza    1,3 km

Dislivello   + 290 m

Partenza     Località Plas, Val Malga di Sonico

Arrivo   Malga Montoffo, Sonico

Sentiero CAI  n. 665

 

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